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Ambasciatore di Sua Maestà britannica a Roma dal 1908 al 1919, Rennell Rodd guidò l'ambasciata in un periodo cruciale per l'Italia e per le relazioni tra questa e la Gran Bretagna, soprattutto in seguito alla "impresa di Libia", allo scoppio della Grande Guerra e fino all'immediato dopoguerra. Come era già avvenuto in Germania, in Grecia, in Africa e in Svezia, anche in Italia egli si dimostrò un diplomatico di prim'ordine e di grande intelligenza e intraprendenza politica. La sua attività diplomatica, caratterizzata da grande capacità empatica e lucida consapevolezza, si rivelò di grande aiuto dato il ruolo fondamentale assunto dall'Inghilterra in seno alla politica estera italiana di quegli anni. Amante delle lettere e delle arti e diplomatico pragmatico, Rennell Rodd incarnò, e seppe raccontare nelle sue Memorie meglio di chiunque altro, il passaggio da un "vecchio ordine" che stava scomparendo a un "nuovo mondo" che stentava a nascere.